L'osservatorio astronomico "Grange"
Il Grange Observatory è un osservatorio astronomico amatoriale, fondato nel 1993 ma riconosciuto a livello professionale con il codice astrometrico MPC 476 dal maggio 1995, situato
sul tetto di una abitazione privata in località Bussoleno (in Valsusa, provincia
di Torino) nella borgata Grange, da cui è derivato il nome.
La specola è del tipo a tetto scorrevole motorizzato (costruzione Gambato) e misura 3 metri per 3 circa, cui vi si accede da una stanza sottostante adibita a laboratorio / biblioteca.
Lo strumento principale è un telescopio riflettore da 300 mm di diametro autocostruito di tipo Newton/Cassegrain, montato analogicamente in postazione
fissa e poggiante su colonna centrale indipendente dal pavimento circostante.
La montatura a forcella, con ottimi rotismi/cerchi graduati con noni di lettura, ed i supporti delle ottiche secondarie sono stati costruiti nell'officina dell'Osservatorio di Torino tramite l'intercessione di Walter Ferreri, mentre il focheggiatore di bronzo anti-rotativo, scambiabile nei due fuochi, e la cella a 9 punti dello specchio di 10 kg sono stati progettati autonomamente, così come la scelta del materiale strutturale ed isolante del tubo ottico, la bachelite, un primo esempio di materiale composito, disponibile negli anni '80, che tuttavia oggigiorno pare andare per la maggiore nei telescopi commerciali di alta fascia per la sua stabilità termica. Tutte le ottiche sono state prodotte dalle Costruzioni Ottiche Zen di Venezia, e sono state integrate con i supporti nel tubo ottico e collimate in proprio. In totale ci sono voluti ben 10 anni per concretizzare il progetto di un osservatorio astronomico professionale, e sono serviti non poco la grande passione/determinazione e gli studi di ingegneria strutturale del proprietario, poi impiegato in una nota Compagnia Aerospaziale torinese dal 1989.
Lo strumento principale, dal 2009, ha un astrografo Vixen con diametro di 140 mm con un flip mirror, un fuoco monta un CCD monocromatico SXL8-P usato per l'astrometria e la fotometria stellare; al secondo fuoco un oculare con reticolo illuminato autocostruito serve per il puntamento visuale del primario, dotato della Grange Sky Mapper Camera (GSMC) ad alta risoluzione.
Le camere elettroniche sono connesse a computers separati, anche con funzioni di processamento dati, mentre un plug-in del programma ASTROART 5 su un laptop ASUS interfaccia direttamente con la camera "vintage" SXL8-P alla porta parallela che fornisce immagini in formato FITS a 12 bit, con codifica temporale professionale. Lo standard di tempo delle camere viene aggiornato una volta ogni ora in osservatorio (oppure più frequentemente in modo manuale) tramite l'accesso ntp automatico a INRIM di Torino.
Il telescopio principale fino al 2000 montava la camera elettronica SXL8-P
interfacciata ad un computer 486 DX2 con lettore CD-ROM, essendo quest'ultimo
necessario per la consultazione veloce di cataloghi stellari molto
particolareggiati per gli anni '90, come ad esempio GSC-ACT, Tycho e USNO A2.0: infatti il campo
inquadrato era di 22 x 22 primi d'arco di estensione al fuoco Newton, oppure di 5 x 5 primi d'arco al fuoco Cassegrain, mentre le stelle registrabili erano attorno alla magnitudine 15 con una posa di 1 minuto ed un buon cielo.
L'attuale sistema di ripresa sul 300 mm usa la camera professionale mono FLIR Chameleon avente un sensore Sony ICX445, da 1.3 megapixel, EXview HAD CCD con campo di 14 x 10 arcominuti (campo disponibile in mono con deconvoluzione di 6 x 6 primi d'arco con un PSF stellare di 2 arcsecondi con il tipico seeing), e filtri intercambiabili da 25 mm per fruire contemporaneamente di bande blu e rosse selezionabili, mentre un netbook Samsung N140 di controllo ha l'accesso a cataloghi più accurati come URAT-1, o GAIA DR2 in remoto oppure UCAC-4 e 2MASS in locale, potendo raggiungere oggetti di magnitudine 17 con migliaia di esposizioni di tipo "speckle imaging" usando pose AVI/FITS in mono a 10 Hz (100 ms, con i programmi FireCapture 2.1, Registax ed IRIS) e correggendo così l'effetto del seeing. Il processamento delle immagini ottenute fornisce una vista mono bicolore degli oggetti stellari ripresi, ed è in grado di approssimare telescopi con sistemi di ottica adattiva, ma con una minore complicazione tecnica.
Il 300 mm del Grange Observatory con la camera FLIR Chameleon ed il processamento dati a lei dedicato al viene chiamato GSMC.
Le attività principali di
ricerca sono l'astrometria
(ovvero la misura accurata della posizione di asteroidi e comete, in 25 anni più di 400 invii di misure posizionali) e la fotometria nelle bande GAIA DR2 e canali Johnson/Sloan (misura dei flussi stellari standard) allo scopo di compilare cataloghi di popolazioni stellari.
L'osservatorio fa
parte della rete della International Astronomical
Union ex Commissione 20 della IAU, inviando le osservazioni al Minor Planet Center di
Cambridge, MA (U.S.A.); era inoltre un membro esterno del Gruppo Italiano
Astrometristi, della Spaceguard
Foundation, e storicamente è sede del Centro di Calcolo dell' Associazione Astrofili
Segusini di Susa (TO), fondata nel 1973.
Al Grange Observatory le ricerche astronomiche condotte (astrometria e fotometria) permettono di misurare la distanza, la temperatura superficiale e la classe spettrale di ogni stella.
L'osservatorio fornisce una serie di servizi che vanno dalla
consultazione delle monografie ivi preparate all'esecuzione di calcoli con la strumentazione accessoria della specola. Per le ultime osservazioni o attività è presente una pagina
in inglese aggiornata di tanto in tanto.
Scheda Tecnica:
- OSSERVATORIO
- Codice Minor Planet
Center = 476
- Latitudine = 45° 08' 31.8" Nord
- Longitudine = 7° 08' 26.7" Est
- Altitudine = 512 m WGS84 ell. (490 m s.l.m.)
- DOTAZIONE CAMERE ELETTRONICHE
- Camera mono raffreddata Starlight Xpress SXL8-P
(chip 'frame transfer' Philips FT-12, 508x512, temp. -30°C) usata per l'astrometria e la fotometria stellare (campo 33 x 33 primi d'arco) con l'astrografo di 140 mm. La camera, con dinamica a 12 bit, monta filtri fotometrici Sloan g/r e canali contro l'inquinamento luminoso locale (HPS) con un filtro "neutral density" per l'imaging diurno o lunare oppure per misurare il flusso di stelle brillanti.
- Telecamera mono FLIR Chameleon usata a 10 Hz al telescopio di 300 mm aperto a f/4 per fare speckle imaging ad alta risoluzione su stelle doppie ed ammassi globulari a due colori contemporanei oppure distinti. La camera, con dinamica a 16 bit, monta un sensore da 1.3 megapixel Sony ICX445 EXview HAD CCD. La massima risoluzione infatti raggiunge gli 0.64 arcosecondi/pixel in BIN1 (BIN2/4 comunque possibili) con campo di circa 9 x 9 arcominuti), ed il processamento elettronico delle immagini, sviluppato autonomamente, viene chiamato GSMC.
- COME CONTATTARE IL GRANGE OBSERVATORY
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pagina dell'Associazione Astrofili Segusini.
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